lunedì 31 maggio 2010

CAIL ALL'ACCADEMIA DI PALERMO

L’idea di formare un collettivo nasce quest’anno dall’esigenza da parte degli studenti di voler cambiare qualcosa che per troppo tempo è stato in mano a una stretta cerchia di politici, pur essendo un servizio pubblico. Il rifermento è alle università e alle accademie che in questi anni hanno assistito a un vero e proprio declino le cui conseguenze sono ovviamente pagate dagli studenti e dai professori. Per contrastare seriamente l’andamento di questa politica ciò che serve nelle diverse facoltà universitarie è un collettivo autorganizzato dagli studenti slegato da partiti e sindacati istituzionali, che si basa sulla lotta continua per contrastare i governi che in tema d'istruzione avanzano politiche strettamente utili ai loro sporchi interessi in nome del profitto.
Un collettivo autorganizzato dagli studenti non ha nulla a che fare con le istituzioni, non negozia ma lotta contro esse per strappare i diritti che continuamente vengono negati agli studenti.
Si è giunti alla formazione di un collettivo perché i tentativi di rappresentanza studentesca mediante la consulta non sono riusciti in tutti questi anni a rappresentare i veri interessi degli studenti poiché sono organi istituzionali che non hanno alcun minimo d'influenza nelle decisioni del consiglio d'istituto e del consiglio accademico. La loro funzione infatti, aldilà delle persone facenti parte, è quella di negoziare alcune piccole questioni e non contrastare i problemi strutturali dell'istruzione che si risolvono solo attraverso la mobilitazione di massa degli studenti.
Il collettivo punta proprio a questo: mobilitazione da parte degli studenti.
Dobbiamo riappropriarci di tutti quei diritti che quotidianamente ci vengono negati , cominciando dal diritto allo studio che non è affatto pubblico e gratuito come vorremmo, dobbiamo stravolgere questo sistema d'istruzione che viene controllata dall'alto, ovvero da una classe politica che imponendoci un modello sociale riscrive a modo proprio la storia e attacca i diritti conquistati durante duri anni di lotta da parte di studenti e lavoratori.
La lista è ancora lunghissima ma basterebbe già solo questo per capire che è necessario organizzarsi e lottare senza essere strumentalizzati dai partiti e sindacati istituzionali che come abili pompieri spengono ogni fuoco ribelle che arde tra gli studenti.
Ricordate quando ci hanno già fatti fessi durante la mobilitazione No Gelmini 2008?
Anche in quell’occasione abbiamo visto che dopo un primo momento di fermento sociale il movimento si è interrotto, di conseguenza le lezioni sono ricominciate come nulla fosse, e i politici al governo hanno continuato a portare avanti le loro riforme. Al contrario, per ottenere ciò che volevamo avremmo dovuto ignorare chi ci diceva di stare calmi e bloccare tutto, tutte le scuole e facoltà e infine tutta la città. Queste non sono soluzioni utopiche, basti pensare che due anni prima gli studenti francesi contro una riforma identica alla nostra hanno occupato tutto e ne hanno obbligato il ritiro.
Di certo il movimento studentesco del 2008 ci è servito da esperienza visto che da 30 anni non si vedevano mobilitazioni studentesche di massa. Una esperienza fatta di cui i bilanci serviranno per capire come comportarsi la prossima volta, e questa ci sarà sicuramente.
Ci faremo trovare pronti e organizzati, non possiamo restare a guardare mentre ci tolgono il futuro dalle mani senza fare niente!
Per questo all'accademia di Belle Arti di Palermo nasce il CAIL(collettivo autorganizzato accademia in lotta).

CAIL
xinfo: cail.pa@libero.it Collettivo Autorganizzato Accademia in Lotta

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